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Dott.ssa Mara Compagnoni - Psicologa Psicoterapeuta

BULIMIA

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La Bulimia è un disturbo alimentare che si manifesta generalmente durante la prima/seconda adolescenza ed è caratterizzato dalla tendenza a esercitare un eccessivo e costante controllo sul proprio peso e forma corporea. Solitamente inizia tutto con una dieta ferrea determinata da regole rigide e inflessibili (drastica riduzione della quantità di cibo ingerita e divieto di una grande quantità di alimenti ritenuti “proibiti”). Tutto ciò non fa altro che aumentare il desiderio di cibo (la dieta ferrea porta a un aumento della fame e dell’appetito) che sfocia poi in abbuffate. L’abbuffata viene percepita come perdita di controllo e scatena un’intensa paura di ingrassare tanto da portare la persona a mettere in atto comportamenti compensatori quali: vomito autoindotto, digiuno, utilizzo improprio di lassativi, esercizio fisico eccessivo, oltre al quasi immediato ripristino dell’usuale dieta ferrea. Tutti questi comportamenti portano alla cronicizzazione del circolo vizioso: dieta ferrea – abbuffata – vomito - dieta ferrea – abbuffata - vomito.

Quali le conseguenze? 

Chi soffre di Bulimia può causare gravi problemi al proprio organismo, dovuti alla ripetuta ingestione di lassativi o all’utilizzo costante di clisteri e/o vomito autoindotto, che possono causare disfunzioni cardiache, scompensi elettrolitici (sodio, potassio, calcio e magnesio), disidratazione, squilibri renali, interruzione del ciclo mestruale, caduta dei capelli, disturbi del sonno e della concentrazione.

I criteri diagnostici DSM-5 della bulimia nervosa sono i seguenti:

 

  1. Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti :
    1. Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es., un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.
    2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si sta mangiando).
  2. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva.
  3. Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano entrambe in media almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
  4. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo.
  5. L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.

In remissione parziale: Successivamente alla precedente piena soddisfazione dei criteri per la bulimia nervosa, alcuni, ma non tutti, i criteri sono stati soddisfatti per un consistente periodo di tempo.

In remissione completa: Successivamente alla precedente piena soddisfazione dei criteri per la bulimia nervosa, nessuno dei criteri è stato soddisfatto per un un consistente periodo di tempo.

Il livello di gravità può essere:

  • Lieve: Una media di 1-3 episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana.
  • Moderato: Una media di 4-7 episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana.
  • Grave: Una media di 8-13 episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana.
  • Estremo: Una media di 14 o più episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana

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