© 2018 by Mara Compagnoni created with Aruba
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), da noi traducibile come “Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite movimenti oculari”, è un trattamento psicoterapico nato in America alla fine degli anni ’80 che si focalizza sul ricordo delle esperienze disturbanti traumatiche, particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo, che possano aver contribuito al disturbo e che portano le persone in terapia. Uno degli aspetti più importanti in questo tipo di tecnica è l’identificazione degli eventi di vita che sono stati “traumatici”. Questi eventi possono essere traumi dovuti ad incidenti, lutti, terremoti, disastri naturali, ma anche traumi di tipo interpersonale – relazionale, come i traumi emotivi che si generano nella relazione con una figura di attaccamento disfunzionale.
Esperienze che comportano uno stato di stress possono avere degli effetti particolari sulla memoria. Le esperienze traumatiche possono inibire la normale elaborazione dei ricordi interferendo con i meccanismi di registrazione e immagazzinamento.
Grazie alla desensibilizzazione che avviene durante una seduta di EMDR tramite la stimolazione bilaterale che favorisce i movimenti oculari, tamburellamenti sulle mani alternati o stimoli uditivi, il cliente inizia la sua elaborazione traumatica. Alla fine di una o più sedute di EMDR, le connotazioni negative legate al ricordo svaniscono e vengono sostituite da sensazioni neutre o positive e da una riduzione della vividezza e carica emotiva dei ricordi disturbanti.
L’utilizzo dell’EMDR affiancato a un percorso psicoterapico tradizionale può fornire un sostegno adeguato al lavoro psicoterapeutico.
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